Erskine Caldwell
Fermento di luglio
Traduzione di Luca Briasco
Con l’uscita di Fermento di luglio si conclude la ripubblicazione del ciclo del Sud iniziato con La via del tabacco e Piccolo campo.
Il racconto di uno dei drammi più profondi della storia degli Stati Uniti. Tra il 1880 e il 1940 nel Sud degli Stati Uniti le vittime di linciaggio furono 5.000.
Caldwell è autore di 26 romanzi e di 150 racconti. I suoi libri hanno venduto nel mondo più di 80 milioni di copie
Estate, Georgia, estremo Sud degli Stati Uniti. Tra i campi di cotone oppressi dall’afa, l’iroso abbaiare dei cani, i cespugli gialli di polvere ai bordi delle strade, si svolge una drammatica caccia all’uomo. Katy Barlow accusa ingiustamente Sonny Clark di stupro e la comunità precipita subito nella paura. Da una parte il negro braccato, con gli occhi sbarrati dal terrore; dall’altra i suoi inseguitori, di giorno in giorno più determinati e feroci: le due facce di un mondo sinistro e crudele, protagoniste di una vicenda fitta di avvenimenti sempre più rapidi e convulsi, fino al tragico finale in cui tutti precipitano e che tutti sommerge. Fermento di luglio, pubblicato nel 1940 è il volume conclusivo del “ciclo del Sud”, un romanzo di denuncia di grande impatto, in cui Erskine Caldwell vi fotografò con estremo nitore la mentalità e l’ambiente dove era nato e continuava a prosperare il razzismo.
Erskine Caldwell è nato nel 1903 a White Oak, in Georgia, ed è morto in Arizona nel 1987. Esordì nel 1929 con Il bastardo, le cui copie furono sequestrate dalle autorità.
Nel ’33, dopo l’uscita de Il piccolo campo, fu addirittura arrestato. Scrisse i romanzi del cosiddetto “ciclo del Sud” – La via del tabacco (Fazi, 2011), Il piccolo campo (Fazi, 2012) e Fermento di luglio – in povertà e in solitudine, in una fattoria semiabbandonata. Solo più tardi ottenne i riconoscimenti che meritava, divenendo uno degli scrittori più noti, discussi e ammirati d’America. Nel 1984 Caldwell fu eletto membro dell’American Academy of Arts and Letters
«Le pagine di Caldwell sono dense e intense, narrano di personaggi animati da istinti ferini, primordiali e incontrollabili».
Laura Lilli, la Repubblica
«Non c’è speranza nei libri di Caldwell. Non c’è pietà. Eppure lo stile di questo scrittore sembra resistere al tempo».
Matteo Nucci, il Venerdì
«Caldwell è un grande scrittore che sa tracciare storie con un linguaggio secco, che spazia nella visionarietà e nel grottesco, che sa trasformare la decisa impronta realistica nelle forme della tragedia che arriva ad assumere caratteri biblici».
Fulvio Panzeri, Avvenire
«Caldwell ha la capacità di penetrare quello strano, futile e apparentemente autodistruttivo carattere della gente sommersa nel profondo Sud e di raggiungere la vera essenza delle loro esistenze».
The New York Times Book Review
«Il Sud è una terra di estremi incredibili. Caldwell è tra i migliori e più onesti osservatori di quel mondo».
Time
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