William Dean Howells
Indian Summer
Traduzione di Chiara Vatteroni
Theodore Colville, editore di un giornale in una cittadina di provincia dell’Indiana, è all’apice della carriera quando viene coinvolto in uno scandalo politico. Per recuperare tranquillità decide allora di vendere la testata e di recarsi a Firenze, città dove anni prima aveva vissuto un amore sfortunato, e lì, tra i ricordi contrastanti di una giovinezza che sembra ormai perduta, ritrova Mrs Bowen, un tempo la migliore amica della ragazza che in passato lo aveva respinto. Lina Bowen, donna affascinante e ormai vedova, abita con la figlioletta Effie e la bellissima Imogene, una giovane americana che vive in Italia sotto la sua protezione. Colville, nel pieno dei turbamenti della mezza età, è subito lusingato dal recuperato rapporto con Mrs Bowen e contemporaneamente attratto dal fascino acerbo di Imogene, dalla quale si lascia coinvolgere in una relazione non priva di ombre e dubbi. In una Firenze carica di suggestioni e pervasa da un’atmosfera quasi magica, tra balli in maschera e languide passeggiate lungo l’Arno, Indian Summer mette in scena l’interiorità di un uomo sagace e al tempo stesso malinconico, diviso tra il desiderio di accettare lo scorrere degli anni e il rimpianto per le illusioni e gli slanci giovanili, inseguiti ma impossibili da ritrovare nell’età adulta. Theodore Colville, personaggio dalle sfaccettature indimenticabili, diventa protagonista, suo malgrado, di un triangolo sentimentale, dando vita a una commedia degli equivoci in cui sono i moti del cuore a scandire il fluire del tempo.
Dalla brillante penna di un caro amico di Henry James una delle più affascinanti e memorabili commedie della letteratura americana.
«Uno stile letterario naturale, semplice e chiaro e nello stesso tempo pieno di poesia mai inopportuna e di raffinato humor. Inoltre vi ho sentito il peculiare marchio americano, e non è uno degli ultimi motivi per cui apprezzo grandemente i suoi libri».
Ivan Sergeevič Turgenev
«Per coloro che sono ancora capaci di leggere romanzi per puro piacere, Indian Summer è un libro meraviglioso».
Gore Vidal
«Più volte in Indian Summer la felicità della scrittura ci fa interrompere la lettura, pieni di ammirazione… È raro che la crisi della mezza età sia stata abbozzata in un romanzo con altrettanto umorismo, con una comicità gentile e una garbata accettazione dell’irrevocabilità della vita».
John Updike