Hugo Hamilton
La maschera
Traduzione di Isabella Zani
1945. Negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, a Berlino, una giovane madre perde il figlio di due anni sotto i bombardamenti. Fugge verso sud, dove suo padre trova tra i profughi un bambino abbandonato, forse ebreo, che sostituirà così il nipote. L’uomo fa promettere alla figlia di non rivelare mai a nessuno, neppure al marito – ancora sul fronte russo – che il piccolo non è suo. Chi mai potrà notare la differenza?
2008. Gregor Liedmann ha ormai sessant’anni. È un musicista, un trombettista, un ex sessantottino dalla vita nomade. Nel dispiegarsi di una giornata passata a raccogliere mele in un frutteto fuori Berlino con la famiglia e gli amici, Gregor ripensa alla sua esistenza, fatta di abbandoni e riconquiste, setacciando eventi e memorie: cos’è successo in quel viaggio verso sud negli ultimi giorni di guerra? Perché il nonno Emil è scomparso, e perché la Gestapo ha torturato lo zio Max? Sarà qui, nella calma del frutteto, accanto all’ex moglie Mara e al figlio Daniel, che l’identità nascosta di Gregor, tanto cercata tra le pieghe della storia, si aprirà come uno squarcio davanti ai suoi occhi. Attraverso la sottile alchimia di una scrittura piana e raffinata, percorsa da continui flash-back, tornano l’umanità e la naturale pietas che fanno di Hamilton una delle voci più potenti della narrativa contemporanea.
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