Boris Pahor

Qui è proibito parlare

COD: c4b31ce7d95c Categoria: Tag:

Collana:
Numero collana:
148
Pagine:
352
Codice ISBN:
9788881121786
Prezzo cartaceo:
€ 19,00
Data pubblicazione:
22-01-2009

Traduzione di Martina Clerici

Piazza Grande era vuota, smarrita, dominata da una lieve brezza che con abile astuzia riusciva a raggirare l’estate. Sui chiaroscuri della facciata del palazzo comunale le ombre si andavano addensando, le due statue di Mihec e Jakec impugnavano immobili il martello, pronte a lasciarlo cadere sulla campana di bronzo al momento opportuno…

Principale porto dell’impero austro-ungarico, Trieste aveva visto cobitare per secoli culturi diverse. Integrata nel Regno d’Italia alla fine della Grande Guerra, fu qui che, per la prima volta e anticipando scenari futuri di quello che sarebbe stato il fascismo non solo sul suolo italiano ma anche in Europa, fu messa in atto una campagna di pulizia etnica: tutto quello che era sloveno, lingua, cultura, gli stessi edifici, doveva sparire. E’ in questo clima, così cupo e oppressivo, che Ema, giovane slovena originaria del Carso, si aggira piena di rabbia in una luminosa estate degli anni Trenta. Alle spalle ha una storia familiare dolorosa, e ora, a Trieste, cerca un lavoro che le permetta di vivere in modo indipendente, ma le difficoltà che trova e il rancore per un mondo che sente ostile non fanno che accrescere in lei un senso di dolorosa esclusione. Sarà l’incontro con Danilo sul molo del porto a segnare la svolta della sua vita. Maturo e determinato, l’uomo guiderà i passi della ragazza nel difficile e pericoloso cammino della resistenza al fascismo e della difesa della cultura slovena, e su quello non meno tortuoso dell’amore. Abbandonandosi a una passione che si fa sempre più viva e legandosi a Danilo in un’intesa profondissima, Ema riuscirà finalmente a trovare la forza di prendere in mano la propria vita, di darsi senza remore alla lotta per il riscatto del popolo sloveno e di affrontarne con coraggio tutte le conseguenze.

Hanno detto di Necropoli:

«Necropoli, annoverato da decenni tra i capolavori della letteratura sullo sterminio, è un libro eccezionale».
Claudio Magris, Corriere della Sera
 
«Un testo che con la sua bellezza si situa a pieno titolo accanto ai capolavori di Primo Levi e Imre Kertész».
Paolo Rumiz, “Corriere della Sera”
 
«Necropoli è un romanzo straordinario e il nostro suggerimento è di leggerlo».
Fabio Fazio
 

QUI È PROIBITO PARLARE – RECENSIONI

 

IL FOGLIO
– 16/07/2009

 

Qui è proibito parlare

 

 

 

Tommy Cappellini, IL GIORNALE
– 23/06/2009

 

Quando lo scrittore prova a scalare le vette

 

 

 

L’UNITÀ
– 21/06/2009

 

I finalisti del Flaiano

 

 

 

Valeria Palumbo, LA PROVINCIA DI COMO
– 30/05/2009

 

Da Pahor un promemoria contro il razzismo

 

 

 

ADIGE
– 25/05/2009

 

Il bisogno di salvare la lingua

 

 

 

LETTURE
– 01/05/2009

 

Sloveni a Trieste negli Anni 30

 

 

 

I liceali, MESSAGGERO VENETO
– 31/03/2009

 

Giocare con i libri e imparare dalla vita

 

 

 

Tonino Bucci, LIBERAZIONE
– 04/03/2009

 

Sloveni senza lingua

 

 

 

Walter Chierengin, TRIESTE – ARTE&CULTURA
– 01/01/2009

 

Pubblicata in italiano un’altra opera di Boris Pahor

 

 

 

Dario Fertilio, CORRIERA DELLA SERA
– 27/02/2009

 

Pahor, la gloria negata in patria

Scoperto in Italia, quasi ignorato in Slovenia

 

 

Andrea Carraro, IL MESSAGGERO
– 02/03/2009

 

Pahor: amore e rabbia a Trieste negli anni del fascismo

 

 

 

Annalisa Usai, LA REPUBBLICA
– 01/03/2009

 

“Nel mio vecchio campo rividi le pareti marce” E’ stata l’ultima offesa

 

 

 

IL GAZZETTINO
– 18/02/2009

 

Boris Pahor si racconta

 

 

 

IL PICCOLO
– 16/02/2009

 

I più venduti in FGV

 

 

 

Paolo Petroni, ADIGE
– 17/02/2009

 

Schiacciati dal fascismo

 

 

 

Guido Caserza, IL MATTINO
– 15/02/2009

 

La violenza che cancella la bellezza

 

 

 

IL POPOLO
– 05/02/2009

 

Qui è proibito parlare

 

 

 

Paolo Rumiz, LA REPUBBLICA
– 31/01/2009

 

Se la lingua è clandestina

 

 

 

Mirella Serri, TTL – LA STAMPA
– 06/01/2009

 

Dietro il filo spinato mi salvò Baudelaire

 

Clicca qui per scaricare il file

 

Guido Caserza, UNIONE SARDA
– 02/01/2009

 

Amore e resistenza: storia di Ema nata in Slovenia

 

 

 

Matteo Nucci, IL VENERDÌ DI REPUBBLICA
– 23/01/2009

 

Così le camicie nere italiane decidesero di cancellare gli sloveni

 

 

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