Mitch Cullin

Tideland

COD: 11b921ef080f Categoria: Tag:

Collana:
Numero collana:
114
Pagine:
233
Codice ISBN:
9788881127658
Prezzo cartaceo:
€ 15,00
Data pubblicazione:
12-10-2006

Traduzione di Stefano Tummolini

Da questo romanzo Terry Gilliam ha realizzato un film nel 2005, distribuito in Italia nel 2007.

Jeliza-Rose è una bambina precoce di undici anni che divide inconsapevolmente la casa con una madre e un padre tossici a Los Angeles. Quando la mamma muore per overdose, lei e suo padre Noah, ex musicista rock’n’roll fallito, si mettono in viaggio verso la casa sperduta che apparteneva a sua nonna, nel profondo Texas. Lì, poco dopo, muore anche Noah. Jeliza-Rose, convinta che il padre sia solo caduto in un sonno molto profondo, si ritrova così lasciata a se stessa in una casa fatiscente persa nel nulla. Esplorando l’abitazione e i dintorni, per fuggire alla solitudine, la bambina comincia lentamente a disegnare con la sua fervida immaginazione uno strano, colorato mondo di fantasia, popolato da feroci squali che infestano la ferrovia abbandonata, teste di Barbie che le danno consigli, lucciole dai nomi bizzarri e scoiattoli parlanti. Ma Jeliza-Rose non è completamente sola. Presto scopre di avere dei vicini: l’enigmatica Dell, che non si leva mai di dosso il suo velo da apicoltrice, e suo fratello Dickens, un uomo col cervello di un bambino di dieci anni con la passione per le mappe del fondo oceanico e la dinamite. Insieme porteranno avanti una battaglia a colpi di magia e creatività contro il deserto del reale.

Nella tradizione di Stephen King, Neil Gaiman, Patrick McCabe e Lewis Carroll, Mitch Cullin ha dato vita a un romanzo visionario, una sorta di Donnie Darko al femminile. Illuminando quelle zone d’ombra in cui reale e fantastico si incontrano, Tideland è una commovente riflessione sull’adolescenza.

«Cullin è un meraviglioso ibrido, a metà strada tra Stephen King e Jim Thompson».
«Booklist»

«La prosa del libro è un palcoscenico per il ventriloquismo di Cullin: brillante e meravigliosa».
«The New York Times»

«I primi racconti di Faulkner e Psycho trovano un ideale punto di contatto in questa storia carica di energia ed eccentricamente visionaria».
«Publishers Weekly»

TIDELAND – RECENSIONI

 

Jonny Costantino, CINEFORUM
– 01/12/2007

 

Tideland delle meraviglie

 

 

 

Gianni Canova, LETTURE
– 01/12/2007

 

Meglio la dura realtà della fantasia malata

 

 

 

Lietta Tornabuoni, LA STAMPA – ALESSANDRIA
– 08/11/2007

 

Una favola dark dal libro di Cullin per il nuovo lavoro di Terry Gilliam

 

 

 

Uci Bicocca, LA REPUBBLICA – TUTTOMILANO
– 08/11/2007

 

Tideland – il mondo capovolto

 

 

 

Marco Spagnoli, CINEMA.IT
– 06/11/2007

 

Terry Gilliam

 

 

 

L.T., LA STAMPA
– 02/11/2007

 

Una favola dark ma non per i piccoli

 

 

 

Pasquale Colizzi, UNITÀ.IT
– 31/10/2007

 

Alice per sopravvivere si meraviglia

 

 

Siamo arrivati davvero al paradosso se un film come Tideland ha trovato con difficoltà un distributore negli Usa (la piccola casa ThinkFilm) e per lo stesso motivo arriva in Italia con 2 anni di ritardo. E’ vero, Terry Gilliam ha forse qualche karma di traverso: The Man Who Killed Don Quixote resta incompiuto (“Sarà il mio film postumo” dice lui), gli avvocati sono al lavoro per sbloccare il prossimo progetto, The Imaginarium of Dr. Parnassus, I Fratelli Grimm ha avuto alterne fortune però niente faceva prefigurare quanto accidentata sarebbe stata questa uscita. Pure per Brazil comunque, il suo pomposo capolavoro retro-futurista, il regista americano che iniziò con i Monty Pyton ebbe rogne coi distributori. Tuttavia il modo in cui Tideland è stato accolto – è piaciuto poco o moltissimo, ha disturbato o annoiato, in Argentina alcuni giornalisti se ne sono andati per protesta a proiezione in corso – per alcuni non può essere che un fatto positivo. Gilliam ha colpito nel segno, è uscito dal seminato dei generi da supermercato del cinema. Per chi lo accetta per l’artista che è, visionario, eccessivo, umorale, le richieste di una semplificazione della sua poetica appaiono francamente assurde. Lui continua per la sua strada, sempre più convinto che nelle beghe con i produttori in genere ha sempre ragione. Non gli manca certo il senso dello humor: l’anno scorso si è visto a New York mentre faceva l’uomo-sandwich con addosso la scritta: «Regista senza studio, con famiglia da mantenere, dirigerebbe film per mangiare».

 

 

 

Quanto a Tideland, la storia arriva dal romanzo omonimo di Mitch Cullin (Fazi Editore, 2000) ed è l’altra faccia di “Alice nel paese delle meraviglie”, il libro preferito della protagonista Jeliza-Rose (un’accattivante Jodelle Ferland). La fantasia serve sempre a costruirsi una corazza per affrontare la realtà ma l’aspetto favolistico qui è prettamente dark. Il racconto sfida un tabù dopo l’altro: la necrofilia, l’adescamento sessuale di una bambina nei confronti di un mentecatto adulto, l’uso disinvolto delle droghe. Naturale che Gilliam, i suoi film parlano per lui, sia stato attirato dalla figura di questa bambina di 9 anni che finisce sola dopo la morte ravvicinata dei genitori eroinomani e sgangherati. Prima la madre (Jennifer Tilly) nella casa di Los Angeles, poi il padre (Jeff Bridges), che l’aveva portata nel casolare abbandonato dei nonni, perduto tra i campi di grano del Texas. Jeliza-Rose finge a se stessa che il padre stia dormendo, magari sognando di quelle leggende vichinghe di cui blaterava spesso. Tanto che la moglie gli urlava: “Ma che c’è in Danimarca?”. Lui nicchiava. Ci sarebbe del marcio, avrebbe potuto rispondere. Ma lo si trova anche senza andare così lontano.

 

 

 

La bambina si confronta con le sue amiche immaginarie – tre teste di bambola che muove con il dito – risultando alla fine la più saggia di tutti gli adulti della storia. Incontra poi due vicini, Dell (Janet McTeer) e Dickens (Brendan Fletcher). Lei è una donna inquietante, che vive bardata con cappello e veletta contro le api e imbalsama chiunque le capiti a tiro. Lui è il fratello mentecatto, che armeggia con la dinamite e con Jaliza-Rose si lancia alla caccia di treni scambiati per squali giganti. Girato in puro stile Gilliam, con ottiche deformate, angolazioni sbilenche, scenografie favolistiche e grottesche (direttore della bellissima fotografia è Nicola Pecorini) Tideland in fondo è il suo film più sentimentale e indifeso, paradossalmente ottimista se si guarda alla forza con cui la protagonista affronta lutti e mostruosità. Sembra che ci sia una situazione totalmente incancrenita e Tideland ne è un requiem quasi apocalittico. E poi c’è la determinazione di sopravvivere di una bambina dalla fantasia prodigiosa, che filtra e rimanda come attraverso lenti deformanti la sua versione dei fatti. Questo è il punto di vista del film, che perde immediatamente la linea di demarcazione tra la realtà e l’immaginazione. Da qui la sensazione di assistere ad una messa in scena senza un filo conduttore – sembra che tutto possa accadere – e come unico centro di riferimento l’umore cangiante di un’adolescente. Un appunto che gli hanno mosso in molti, chiedendo ad un regista visionario, un amante dell’iperbole, di imparare a mettere paletti alla sua sensibilità eclettica, di strutturarla meglio e renderla più narrativa. Come chiedere ad un canguro di imparare a camminare composto.

 

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Pubblicato il: 31.10.07

 

Mauro Gervasini, FILM TV
– 04/11/2007

 

Alice nel paese degli orrori

 

 

 

Pedro Armocida, IL GIORNALE
– 30/10/2007

 

Bambini ed eroina, ecco il film choc di Gilliam

 

 

 

Alberto Crespi, L’UNITÀ
– 30/10/2007

 

Gilliam: benedetto George Harrison

 

 

 

Astrid Mazzola, L’ADIGE
– 22/09/2007

 

“Tideland”, una bimba in cerca solo d’amore

 

 

 

Giorgia Grilli, TTL-LA STAMPA
– 10/03/2007

 

Una bambina nel Texas dell’eroina

 

 

 

Sabrina Penteriani, L’ECO DI BERGAMO
– 04/12/2007

 

Alice nel paese di … Tideland

 

 

 

Angelo Orlando Meloni, STILOS
– 19/12/2006

 

La terra è diventata un oceano

 

 

 

TRENTINO
– 28/11/2006

 

In fuga con la fantasia

 

 

 

Ruggero Bianchi, TTL – LA STAMPA
– 18/11/2006

 

Mondo di fantasmi

 

 

 

Brunella Schisa, IL VENERDÌ – LA REPUBBLICA
– 25/11/2006

 

La solitudine della piccola Rosa

 

 

 

Antonella Trentin, DONNA MODERNA
– 15/11/2006

 

Quando un figlio fa da genitore a mamma e papà

 

 

 

Antonella Ottolina, ANNA
– 16/11/2006

 

Tideland

 

 

 

Angelo Gregoris, RAGAZZA MODERNA
– 01/11/2006

 

Tideland

 

 

 

Gian Paolo Serino , IL GIORNALE – FREEK
– 12/10/2006

 

Tideland

 

 

 

GULLIVER
– 01/10/2006

 

Fiaba nera

 

 

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