Leif Enger
Virgil Wander
Traduzione di Stefano Tummolini
Virgil Wander è un impiegato comunale nonché il proprietario dell’unica sala cinematografica di Greenstone, una cittadina del Midwest sulla quale da tempo aleggia un’aura di sfortuna. Mentre l’uomo sta viaggiando lungo la costa del Lago Superiore, la sua auto vola fuori strada e finisce in acqua. Quando viene tirato fuori, la sua memoria e il suo vocabolario sono compromessi; risvegliatosi in quella che per lui è una sorta di nuova vita, si ricorda di molte persone, ma non di tutte. Inizia così a rimettere insieme i pezzi, tentando di ricostruire la sua storia personale. Può contare sull’aiuto della gente del posto: Rune, anziano fumatore di pipa giunto in città per indagare sulla misteriosa scomparsa di suo figlio Alec; Bjorn, il figlio di Alec, un adolescente giudizioso e pieno di passioni, che vuole costruirsi una vita propria e smetterla di essere solo “figlio di quell’uomo”; Nadine, la madre, splendida e affascinante vedova, che porta avanti il lavoro del marito mentre è assediata dai pretendenti che respinge; Tom, un giornalista amico di vecchia data, e i vari membri della famiglia Pea, ognuno alle prese con la sua personale tragedia.
Dopo dieci anni di assenza, l’autore di La pace come un fiume torna con un nuovo romanzo: un’esilarante miscela di umorismo e inventiva che è anche un viaggio nel cuore disperato dell’America di oggi, un luogo dove i fantasmi appaiono sulle acque del lago, i vecchi fanno volare gli aquiloni contro i fulmini e c’è sempre la possibilità di incontrare Bob Dylan che passeggia su Main Street mentre in città impazza un festival in onore della sfortuna.
«Virgil Wander è uno scintillante gioiello sul senso della vita e le seconde possibilità».
«The New York Times Book Review»
«Enger è uno scrittore apprezzato da chiunque abbia a cuore le parole. Questo libro è pieno di piccole gemme».
«The Seattle Times»
«Virgil Wander è un romanzo frenetico, divertente e mistico sulla speranza, l’amicizia, l’amore e il rapporto tra una città e la sua gente».
«BookPage»
«La scrittura di Enger mi ha colpito: è così semplice, così vivida e così potente allo stesso tempo, e i suoi personaggi prendono vita in un attimo».
Tana French, «Vulture»