Amy Bloom
Beate noi
Traduzione di Giacomo Cuva
America, anni Quaranta. Due sorellastre, Eva, schiva dodicenne abbandonata dalla madre, e Iris, ragazza fascinosa, cinica e aspirante attrice, si ritrovano inaspettatamente a convivere sotto lo stesso tetto: quello del padre Edgar, ex insegnante di letteratura inglese e vedovo da poco. Dopo l’inizio complicato, tra le due s’instaura un profondo affetto e insieme decidono di partire alla volta di Hollywood, dove Iris spera di lavorare nel mondo dello spettacolo.
La ragazza piace e il lavoro non manca, ma tutto precipita quando, a una festa per sole donne, ad accorgersi di lei sarà la bellissima Rose Sawyer, attrice sulla cresta dell’onda, che diventa la sua amante: i paparazzi però sono dietro l’angolo e, in un paese dove aleggia ancora lo spettro del proibizionismo, è importante che la relazione non venga allo scoperto. Così Iris ed Eva sono costrette a fuggire a New York, dove devono inventarsi una nuova vita. Ma anche qui le insidie sono imminenti.
In un’esistenza governata dal caso, tra riavvicinamenti col padre squattrinato, incendi, incarcerazioni, cartomanzia e rapimenti di bambini, le due ragazze cercheranno la loro strada senza perdere mai il sorriso. Sullo sfondo, i discorsi di Roosevelt, la seconda guerra mondiale e il jazz. Con una narrazione vibrante dal sapore picaresco, dove nessun risvolto è mai il più semplice e nessun personaggio è davvero ciò che sembra, Amy Bloom ci mostra come l’affetto tra sorelle sia salvifico anche quando la sfortuna è devastante e come l’estro resti la carta fondamentale per sopravvivere in un mondo come questo, imperfetto ma bello.
«Una grande scrittrice. Una delle voci letterarie più uniche e più importanti d’America».
Colum McCann
«Amy Bloom è una delle scrittrici più importanti d’America, e sono certo che diventerà sempre più famosa. Scrive in modo meraviglioso e ha una visione sorprendente dell’amore, del dolore, della gioia, di ogni atto ed emozione umani significativi.
Per me è il Čechov d’America».
Michael Cunningham
«Un libro pieno di sorprese: si apre con un attacco fenomenale e si conclude con un’immagine squisitamente risolutrice.
Non saprete in che direzione vi sta portando fino a quando, improvvisamente, non vi ci troverete. Un libro vibrante».
«The New York Times»
«Se l’America ha un Victor Hugo, è Amy Bloom. Sono pochi, oggi, gli scrittori americani in grado di tenere il filo di una storia come questa in modo tanto riuscito».
«The Washington Post»