
John Fante
A ovest di Roma
Traduzione di Alessandra Osti
A ovest di Roma, scritto nei primi anni Settanta e pubblicato postumo nel 1986, è forse il libro più sorprendente di John Fante.
Con Il mio cane Stupido, il primo dei due lunghi racconti del volume, l’American Dream giunge a un fatale cortocircuito: Henry Molise, scrittore «hollywoodiano», dopo aver raggiunto il successo, sogna di tornare alla terra d’origine, a Roma. Ma i precari equilibri della famiglia Molise vengono turbati da un inatteso «avvento»: nella loro dimora piomba un deforme e stupido cane «frocio» che scatena reazioni esilaranti nei suoi familiari. Ne L’Orgia, il secondo più breve racconto, la prospettiva si ribalta: la voce narrante appartiene a un bambino che rievoca la fine brutale della sua infanzia.
«È un libro delizioso, la scrittura è accattivante, snella, densa di dialoghi brevi che rendono il libro seducente e senza alcuna traccia di gusto nazional-popolare o di populismo».
Fernanda Pivano, «Corriere della Sera»
«John Fante è scrittore di una semplicità forte, che quasi sembra scrivere di getto, per non esplodere, per sfogare in qualche modo un’energia intollerabile».
Sandro Onofri, «l’Unità»
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