Michel Onfray
L’età dei libertini
Controstoria della filosofia III
Traduzione di Gregorio De Paola
Nel terzo volume della sua Controstoria, Michel Onfray affronta la filosofia del Seicento: il Grand Siècle, il secolo di Richelieu e dell’assolutismo, di Luigi XIV e di Versailles. Dopo aver tentato di liberare la filosofia antica dell’egemonia platonica e persino quella cristiana da una lettura ascetica, qui Onfray riesce a sottrarre il Seicento all’ipoteca spirituale e moderata dei vari Descartes e Pascal, per mettere in luce la natura profondamente sovversiva – anticipatrice delle istanze rivoluzionarie poi realizzate dall’Illuminismo e dall’89 – di un gruppo di teorici che del libero pensiero fecero la loro bandiera. Vengono così reinterpretate in una chiave originale e non solo figure note alla storiografia ufficiale come Gassendi e Spinoza (ridimensionato il primo, snodo fondamentlae della filosofia moderna il secondo), ma sopratutto ci vengono restituiti in tutta la loro grandezza personaggi di eccezionale significato finalmente salvati dalla condanna moralistica o addirittura dall’oblio come Charron, La Mothe Le Vayer, Saint-Evreond, Cyrano de Bergerac. Il lettore sarà sicuramente sorpreso nello scoprire la potenza intellettuale di quest’ultimo: nel personaggio conosciuto per la commedia di Rostand, Onfray ritrova la forza dissacrante e liberatoria del riso, un riso che “apre abissi, spacca il mondo in due, libera una luce di cui si illumina tutto il pensiero progressista degno di questo nome”. Potremo così riscoprire una costellazione di filosofi che, benché cristiani, si sono formati alla lezione di Montaigne, ai racconti di viaggio degli scopritori del Nuovo Mondo, ai gabinetti di curiosità, al gusto per il bizzarro tipico dell’età barocca.
– 17/04/2009
Torniamo a godere la vita
– 18/04/2009
Onfray ci spiega perché c’è dell’edonismo spirituale in chi si toglie la vita
– 07/02/2009
Onfray contro il Ppi (partito platonico idealista)