Anaïs Nin
Figli dell’albatros
Traduzione di Martina Rinaldi
Djuna è una giovane danzatrice, che vede nella danza l’unica possibilità di riscatto da un’infanzia difficile trascorsa in un orfanotrofio. Ottenuta una borsa di studio per una prestigiosa scuola di ballo di Parigi, inizia a frequentare i caffè di Montmartre, stringendo amicizia con giovani artisti. Con alcuni di loro intreccia storie d’amore e tra questi, due saranno particolarmente importanti: Michael, un omosessuale, e Paul, un adolescente segnato dall’educazione severa e autoritaria dei genitori al quale Djuna insegna il senso profondo della libertà. L’intreccio di amore carnale e passione per la danza costituisce una tramatura sottile e continua che affascina il lettore, rendendo questo romanzo finora inedito in Italia, uno dei più riusciti di Anaïs Nin per ricchezza di immagini e costruzione narrativa.
«Una specie di minuetto, dove lo scopo consiste nel non appropriarsi, non prendere, non toccare ma lasciare il massimo spazio e distanza tra le figure, come in un’opera aperta senza gran finale».
Chiara Simonetti, «La Stampa»