Paul Beatty
Il blues del ragazzo bianco
Traduzione di Nicoletta Vallorani
Dall’autore di Lo schiavista, vincitore del Man Booker Prize 2016: il primo americano nella storia a vincere il prestigioso premio.
Questa è la storia di Gunnar Kaufman, «il negro demagogo»: ultimo discendente di una dinastia di «devoti leccaculo servi dei bianchi» – un padre ufficiale di polizia e una madre autoritaria che canta le lodi dei suoi discutibili antenati –, Gunnar trascorre un’infanzia serena e priva di tensioni razziali nell’agiata Santa Monica. Tanto che, quando la madre prospetta a lui e alle sue sorelle la possibilità di andare in vacanza in un campeggio per soli neri, la risposta è univoca: «Nooooo!». Il motivo? «Perché loro sono diversi da noi». Risposta sbagliata. In un attimo la madre li carica tutti in macchina e la famiglia si trasferisce a Hillside, ghetto nero di Los Angeles dove i vicini ti salutano con un insulto e il pestaggio è sempre dietro l’angolo. Qui ha inizio la scalata di Gunnar, che da outsider riuscirà non solo a inserirsi nella comunità, ma a diventare poco a poco un idolo delle folle, in una strenua battaglia contro tutti i capisaldi della società americana. Fra basket e poesia, gang di strada, mogli giapponesi comprate per corrispondenza e suicidi di massa innescati da fraintendimenti, Paul Beatty si diverte e ci fa divertire pagina dopo pagina con la sua vivida immaginazione.
Un esordio potente, audace e rivelatore, per quella che ormai è considerata una delle voci di spicco della letteratura americana contemporanea.
«Un roboante romanzo di formazione. Il blues del ragazzo bianco fa venire voglia di ridere e piangere al tempo stesso».
«Los Angeles Times»
«Un’esplosione satirica dal cuore talentuoso dell’America nera».
«New York Times»
«Esilarante e molto commovente».
«The New Yorker»
«Dalla prima pagina fino all’epilogo… una lettura da capogiro».
«Newsweek»