Paula Fox
Cercando George
Introduzione di Jonathan Lethem
Traduzione di Monica Pavani
George è un professore di inglese dall’apparenza pacata ma sotto la cui pelle si va consumando un crescente senso di alienazione e irrequietudine. Frustrato dagli invisibili labirinti di cemento che sembrano impedirgli una reale comunicazione anche con le persone più vicine a lui – familiari, amici, colleghi – George vive in un costante, inappagato slancio verso un “reale” offuscato da un mondo sempre più plastico e virtuale. Il professore continua ad essere il solitario spettatore di questa commedia desolante, che riflette il dramma di un’intera civiltà allo sbando, finché un giorno, all’improvviso, non irrompe (letteralmente, intrufolandosi in casa per derubarlo) nella sua vita Ernest, un ragazzino abbandonato sia dal sistema scolastico (in cui George aveva ormai perso ogni fiducia) che dalla sua stessa famiglia. Piuttosto che consegnarlo alla polizia, però, come insiste sua moglie, George si getta nell’impresa di salvarlo, di educarlo, nella speranza anche di recuperare quella passione per il proprio lavoro che aveva un tempo. Una scelta che cambierà per sempre la sua vita.
Carico di vividi e graffianti ritratti della vita americana degli anni Sessanta, di geniali esplorazioni premonitrici dell’alienazione suburbana e di un travolgente “cast” di personaggi, questo romanzo è già un classico della narrativa contemporanea americana, e un’ulteriore conferma delle sorprendenti doti letterarie di Paula Fox.
– 01/02/2006
Paula Fox, Cercando George
– 31/01/2006
Paula Fox, Cercando George
Un romanzo sui cambiamenti impossibili, sul velleitarismo delle aspettative di riscatto personale, sulla passività di un’esistenza, di George e dei personaggi che gli ruotano intorno, vissuta nell’attesa di una scossa esterna. Quella del protagonista è una ricerca di sé che si avvolge a spirale nella propria dimensione, caricando di un valore eccessivo elementi accidentali e inconciliabili con essa. Sulla storia di un’ossessione, si costruisce il quadro di una insoddisfazione personale e familiare tenuta a freno dall’abitudine e dalle apparenze.
Appena uscito da Fazi, che lo pubblica dopo Quello che rimane e Il silenzio di Laura, Cercando George è in realtà il primo romanzo di Paula Fox, che lo diede alle stampe nel 1967. Sulla scia del rinnovato interesse per l’opera dell’ottantaduenne scrittrice newyorkese, l’editore romano sottopone ai suoi lettori quello che già considera “un classico della narrativa contemporanea americana”. Opinione del resto mutuata dall’entusiasmo con cui la nuova generazione degli scrittori americani, da Jonathan Franzen a J. T. Leroy, passando per Jonathan Lethem, ha letto le pagine della Fox e ha contribuito alla sua riscoperta.
In Cercando George, che dice di portarsi “addosso come una pelle”, Lethem, autore di una Introduzione al volume, individua diversi punti di contatto con il successivo Quello che rimane. Eppure, a differenza del secondo, il primo romanzo della scrittrice americana esaspera i conflitti interni alla famiglia borghese portandoli fino all’esplosione, ritraendo quella che Lethem chiama una “apocalisse domestica”. È l’arrivo di Ernest, il ragazzino che si introduce furtivamente in casa di George, l’elemento scatenante della crisi tra il protagonista e sua moglie Emma. La decisione di accogliere e di assistere Ernest, anche nel tentativo di offrirgli un’educazione scolastica, stravolge i fragili equilibri coniugali, mettendo a nudo l’assenza di complicità e l’incomunicabilità della coppia.
George investe nel recupero del ragazzo, convinto di poterne riscattare l’esistenza, ma di fatto nel tentativo di ridare una motivazione ad una vita ormai “in equilibrio sull’orlo dello squallore”. L’elemento di imprevedibilità connesso alla stravaganza di Ernest ravviva le giornate del protagonista, che improvvisamente riconquistano un senso. In questa ricerca, che coinvolge anche la sorella Lola, ugualmente considerata “bisognosa di indulgenza”, George esclude Emma, per accorgersene solo negli sguardi taglienti che la moglie gli riserva. La ricerca di sé diviene anche desiderio di cogliere l’identità dell’altro, nel momento in cui si comprende di non percepirne quasi più la presenza. Accade con la moglie, ma non è che la ripetizione di quanto era già accaduto con la madre e con la sorella.
Cercando George è un romanzo sull’estraneità, dagli altri e da sé. Una sensazione da cui il protagonista non può fuggire, ma nella quale deve sprofondare fino a identificarsi in essa, “prima di tornare alla propria vita”.
– 22/12/2005
Le metamorfosi del romanzo
– 03/12/2005
La crisi di un uomo senza qualità
– 01/11/2005
Poor Gorge
Nell’esaltante riscoperta (in Italia ma anche in Usa) di Paula Fox, non poteva mancare il suo primo romanzo che, pur scritto una quarantina di anni fa, ci regala un personaggio che sentiamo molto vicino a noi. Forse perché il Povero Gorge del titolo è parente stretto di centinaia di poveri professori (ormai
disincantati da una vita scolastica in cui avevano investito molto) che non si lasciano sfuggire l’occasione per riprovarci.
Occasione che naturalmente capita per puro caso e all’ improvviso, perché è sempre nell’irrompere dell’inatteso che questa grande scrittrice (ormai ultraottantenne) mette alla prova tutta la sua bravura.
– 28/10/2005
Un realismo che fa scuola
– 28/10/2005
Esserci all’improvviso