Léo Malet
Le acque torbide di Javel
Traduzione di Federica Angelini
Dicembre è insolitamente mite a Parigi, ma Hortense Demessy non riesce ad assaporarne la dolcezza: Paul, il suo compagno, ex senzatetto e ora operaio metalmeccanico, è scomparso all’improvviso dall’appartamento in rue de la Saïda lasciandola incinta e senza un soldo. Disperata, la donna chiede a Nestor Burma, investigatore privato e noto tombeur de femmes, di ritrovarlo, in nome dell’amicizia che li ha legati in passato.
Per Burma la scomparsa di Demessy diventa subito una questione di principio, che lo porterà a vagare per l’intero quartiere, tra lo stabilimento Citroën, il Bal Nègre di rue Blumet, il café di rue Payen e il pont Mirabeau finché non troverà la chiave di questa intricata vicenda in uno squallido bar-pensione gestito da arabi con pochi scrupoli e molte cose da nascondere. Attorno alla misteriosa scomparsa di Paul ruotano tre donne: Zorga-Tinea, la sensitiva di origine maghrebina che esercita nei pressi del Vel’d’Hiv, Wanda, l’enigmatica e bellissima bionda di place de Breteuil, e Jeanne, ventenne dall’atteggiamento spregiudicato che scandalizza l’anima delle case popolari.
Ognuna di loro cela un arcano e tutte e tre sono legate da un prezioso oggetto e un inebriante profumo che si confonderà con l’olezzo dei cadaveri e l’odore dei soldi.
Tra atmosfere grottesche e inquietanti coincidenze che rivelano ricatti meschini e torbide dinamiche sociali si scatenerà una partita mortale che farà luce sul disagio degli ultimi e irromperà senza pietà negli equilibri della tranquilla borghesia francese.
«Maestro del noir, Malet è giudicato, non a torto, migliore di Simenon».
Corrado Augias
«Lo stile di Malet è quello dell’unico vero maestro del polar».
Gianni Mura, «la Repubblica»
«Léo Malet si diverte a fracassare alibi e apparenze. Svelando l’eterna girandola umana, mossa dall’avidità, dal sesso, dall’ambizione».
Bruno Ventavoli, «La Stampa»
«Riscoprire Malet, in questa nuvola di passato remoto e di agilità narrativa, è quasi un dovere».
Sergio Pent, «L’Unità»
«Un autore assolutamente da leggere, non solo per gli appassionati del noir ma per tutti quelli che amano la letteratura».
Massimo Romano, «Tuttolibri»